Il trascorrere del tempo, anni di esposizione al sole senza un’adeguata protezione, le sigarette, l’inquinamento, gli stress quotidiani possono lasciare dei segni evidenti sulla nostra pelle, in particolare quella del viso e a niente sembrano servire tutte le creme, i sieri e le maschere che ci affrettiamo a comprare. Allora cosa fare per aiutare la nostra pelle e renderla più luminosa, meno spenta e segnata? Come intervenire per apparire meno stanchi?
Contrastare i segni del tempo con la Biostimolazione
Le nuove tecniche utilizzate in dermatologia ci possono senz’altro dare una mano. Fra tutti gli strumenti per contrastare i segni del tempo (fra cui filler, botox, ultrasuoni microfocalizzati), una tecnica affermata ed in continua evoluzione è la Biostimolazione cutanea.
Con il termine “Biostimolazione” facciamo riferimento a diverse tecniche iniettive e non, tra cui il PRP con plasma autologo e molteplici “cocktails” di aminoacidi, vitamine, acido ialuronico, polidesossiribonucleotidi, e metodiche come la radiofrequenza, il PRX-T33, i fili in PDO. Conosciuta in passato con il termine generico e impreciso di “vitamine”, la Biostimolazione cutanea mediante aghi induce la produzione di sostanze endogene in grado di determinare elasticità e idratazione della pelle; in altre parole di mantenerla giovane.
I fenomeni di invecchiamento cutaneo sono causati da molteplici fattori, sia fisiologici, legati al passare del tempo, che ambientali, in cui entrano in gioco abitudini di vita come l’esposizione al sole e il fumo.
La pelle giovane mantiene la sua idratazione, elasticità e compattezza grazie ad alcune strutture che continuamente si rinnovano: il collagene, l’acido ialuronico e l’elastina, prodotte da particolari cellule del derma chiamate fibroblasti. Durante il normale processo di invecchiamento cutaneo si verifica la diminuzione di tali strutture, fenomeno che, nei soggetti giovani, può essere accelerato dall’attività dei radicali liberi prodotti dal fumo, dai raggi ultravioletti e dall’inquinamento.
Introdurre per via iniettiva nel derma molecole ad azione idratante ed antiossidante determinerebbe un rallentamento dei fenomeni sopra descritti, stimolando processi rigenerativi cutanei e portando ad un miglioramento dell’aspetto della pelle.
I benefici della Biostimolazione
Sicurezza e un costo relativamente contenuto sono soltanto alcuni degli elementi positivi della Biostimolazione.
Indicata tanto nella prevenzione quanto nel trattamento delle forme iniziali dei processi di invecchiamento cutaneo, può essere utilizzata con protocolli personalizzati a seconda dell’età e dello stile di vita del paziente, rientrando nell’ambito di una gestione integrata con altre tecniche.
È una metodica molto richiesta per il ringiovanimento di viso, collo, décolleté e mani, sebbene qualsiasi altra regione cutanea possa essere trattata al fine di contrastare lassità e smagliature (braccia e interno cosce, glutei e addome).
Una Biostimolazione efficace dovrebbe portare alla produzione di nuove fibre collagene, idratare, ed esercitare un effetto antiossidante. Per tale motivo un buon prodotto di Biostimolazione deve contenere aminoacidi precursori del collagene, frammenti polisaccaridici precursori dell’acido ialuronico, sostanze in grado di esercitare un’azione anti radicali liberi, come le vitamine ed alcuni enzimi, infine acido ialuronico libero in grado di richiamare acqua.
La produzione di nuovo collagene (neocollagenesi) avviene per l’introduzione di molecole (PDRN, aminoacidi) in grado di avviarne la sintesi da parte dei fibroblasti.
L’azione anti radicali liberi e antiossidante è data da sostanze come il coenzima Q 10 e la vitamina C.
La funzione idratante è invece mantenuta dall’acido ialuronico.
Qual è il prodotto giusto da usare?
Ne esiste uno indicato per tutti i tipi di pelle e per tutte le età?
Ogni quanto dobbiamo ripetere il trattamento?
Disponiamo ormai di molti preparati per la Biostimolazione cutanea che ci consentono di adeguare il trattamento alle caratteristiche del paziente e all’inestetismo che desideriamo correggere.
Sarà il dermatologo, dopo aver effettuato la visita, a proporre il prodotto più adatto al caso e a valutare se associare altre tecniche.
Un ciclo di Biostimolazione solitamente prevede una media di circa 5/6 sedute a cadenza bisettimanale cui farà seguito, se necessario, un mantenimento.
Le sedute con solo PDRN hanno invece cadenza settimanale per le prime quattro sedute, bisettimanale per le due successive e mensile per il mantenimento.
Lo skinbooster con acido ialuronico NASHA si esegue invece a cadenza mensile per sole tre volte.
È un trattamento sicuro?
La Biostimolazione è una tecnica utilizzata da anni. Non sono descritti effetti collaterali importanti, se non un leggero rossore e gonfiore immediatamente successivi alla seduta, risolventisi in qualche ora, e piccole ecchimosi che possono manifestarsi nella sede dell’iniezione, anche queste transitorie, tendenti a scomparire in qualche giorno.
Il trattamento non deve essere effettuato in gravidanza e allattamento, in corso di patologie infiammatorie, in soggetti che assumano terapie anticoagulanti e antiaggreganti, e in chi abbia dimostrato ipersensibilità ad uno dei componenti.
Per il resto, la Biostimolazione cutanea è una metodica che richiede pochi minuti, si effettua con rapide iniezioni di piccole quantità di prodotto, attraverso sottili aghi nel derma, provoca soltanto un leggero fastidio e consente un’immediata ripresa delle attività.
Si può eseguire in qualsiasi periodo dell’anno e, se affiancata da un corretto stile di vita, da un adeguato apporto di vitamine e di liquidi con la dieta e da un programma domiciliare personalizzato consigliato dal dermatologo (creme, maschere, sieri e detersione), il risultato è apprezzabile fin dalle prime sedute con un effetto idratante e tensore, mentre la neocollagenesi, la Biostimolazione vera e propria, si verifica a partire dai due mesi successivi ai primi trattamenti.
La pelle appare subito più luminosa e idratata, elastica e compatta con grande soddisfazione dei pazienti.