Novembre, si sa, oltre ad essere il mese delle castagne, è anche il periodo della caduta dei capelli.
Nessun allarme! Ecco i rimedi e cosa c’è da sapere sulla caduta dei capelli.
Vi è capitato in questi giorni di fare la doccia e guardare con preoccupazione a quanti capelli avete perso facendo lo shampoo o solamente pettinandovi? E per caso ne avete trovati più del solito sul cuscino al risveglio?
Niente paura, non allarmatevi, è tutto normale!
Il ciclo di vita dei nostri capelli, infatti, risente in maniera fisiologica del succedersi delle stagioni e se durante l’estate o, più in generale, quando il sole la fa da padrone nell’arco delle 24 ore, proprio grazie alle radiazioni ultraviolette i nostri capelli rimangono ben ancorati al cuoio capelluto, con il follicolo ben irrorato, in autunno succede il contrario!
Con il crollo delle radiazioni ultraviolette, infatti, il follicolo si miniaturizza provocando la naturale caduta dei capelli. Si tratta di un fenomeno assolutamente fisiologico e necessario proprio per garantire un ricambio costante dei nostri capelli.
Sapevate che la durata del ciclo vitale dei nostri capelli va dai 3 agli 8 anni? E che in media un capello cresce (in lunghezza) 0,35 mm al giorno? Nell’uomo però si ha una velocità di ricambio doppia o tripla rispetto alla donna, e se il maschio di solito affronta con preoccupazione una calvizie incipiente, di fronte ad una caduta massima di capelli come avviene nel periodo autunnale, la femmina non è da meno.
Cosa si può fare allora per non assistere inermi al “deperimento”, seppur transitorio, della nostra chioma?
Esistono diversi rimedi non aggressivi che costituiscono un aiuto prezioso in questa fase e che lo specialista in dermatologia può consigliare a chi lamenta tali disturbi. Ad esempio gli integratori a base di micronutrienti, Omega3, zinco, aminoacidi solforati, vitamina D3 e B6 o di sostanze antiossidanti come la vitis vinifera; utili possono essere anche le lozioni ad azione detergente, antiinfiammatoria e antiossidante, che favoriscono l’ossigenazione del cuoio capelluto.
Ad ogni modo, per spazzare via ogni preoccupazione è consigliabile un esame clinico: il cosiddetto “pull test”, che consiste nel far scorrere tra le dita i capelli tirandoli dolcemente per analizzarne il numero e la presenza o meno dei loro bulbi.
Se poi la caduta è massiva al di là del fisiologico, come nel caso dell’alopecia areata o dell’alopecia androgenetica, si ricorre all’epiluminescenza, un esame assolutamente indolore e non invasivo, lo stesso che si usa per studiare le lesioni pigmentarie, attraverso il dermatoscopio.
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